Fermare il Rollback: l'UE Digital Omnibus mette a rischio i diritti di bambini e insegnanti

Bruxelles, 19 novembre 2025– La Commissione Europea ha pubblicato il Pacchetto Omnibus Digitale, un insieme di proposte regolatorie volte a "semplificare" e modificare le normative digitali esistenti dell'UE, tra cui tra cui l'AI Act, il GDPR e il Data Act. In breve, il pacchetto Digital Omnibus mira ad allentare le principali regole digitali dell'UE, sollevare serie preoccupazioni riguardo alla privacy, alla sicurezza e al futuro dell'istruzione. Pur essendo presentato come un aggiornamento tecnico per ridurre gli oneri amministrativi e armonizzare la legislazione, ETUCE avverte che questo pacchetto rappresenta un Importante Rollback delle tutele essenziali che salvaguardino i valori democratici dell'Europa, i diritti dei lavoratori e l'integrità dell'istruzione pubblica.

In risposta al pacchetto, Direttore Europeo, Jelmer Evers afferma: "La retorica della Commissione sulla 'semplificazione' è una cortina fumogena per Smantellare le garanzie regolatorie duramente conquistate. Queste regole non sono ostacoli burocratici: sono la spina dorsale della protezione per bambini, insegnanti, scuole e la qualità dei nostri sistemi educativi. Indebolirli in nome della competitività è sconsiderato e inaccettabile."

Tra le misure rilevanti per il settore dell'istruzione, nell'ambito del pacchetto Digital Omnibus, la Commissione UE propone diverse modifiche a Legge sull'IA. Questi includono un Ritardo nell'attuazione dei requisiti ad alto rischio, la rimozione di Alfabetizzazione AI obblighi per fornitori e implementatori (eccetto per sistemi ad alto rischio), sostituendola con un obbligo generale per l'UE e gli Stati Membri di promuovere semplicemente l'alfabetizzazione all'IA, Disposizioni diluite per aree ad alto rischio(che copre anche alcuni aspetti dell'istruzione come l'accesso all'istruzione, la valutazione e la valutazione). Su Il Quadro della Privacy, il pacchetto propone di introdurre una serie di Esenzioni al GDPR Questo potrebbe consentire il monitoraggio e la profilazione invasivi nelle scuole, ridurre le tutele per i dati sensibili e indebolire i principi fondamentali di trasparenza e responsabilità. Insieme, questi cambiamenti Rimuovere le protezioni che mantengono la tecnologia nell'istruzione etica e basata sui diritti. Non semplificano— Si smontano.

Jelmer Evers: "Questa agenda di deregolamentazione serve gli interessi delle aziende, non il bene pubblico. Rischia di trasformare le scuole in campi di prova per tecnologie a scopo di lucro, erodere la privacy e la sicurezza dei nostri bambini, minare i diritti dei lavoratori e compromettere la sicurezza dei nostri sistemi educativi. Gli insegnanti e i loro sindacati hanno ripetutamente messo in guardia contro l'influenza sproporzionata delle Big Tech nel plasmare il futuro digitale dell'Europa. Queste proposte ignorano quegli avvertimenti."

Questa proposta è il risultato diretto di una pressione incessante da parte delle grandi aziende tecnologiche e delle forze politiche al di fuori dell'Europa. Le proposte della Commissione arrivano dopo un'offensiva di lobbying senza precedenti: i giganti tecnologici ora spendono 151 milioni di euro all'anno a Bruxelles per influenzare la politica digitale dell'UE. Questa spinta aziendale si allinea con pressione dall'amministrazione Trump, che ha minacciato dazi e restrizioni all'esportazione per costringere l'Europa a indebolire le sue regole digitali. L'aumento del lobbying coincide con un Processo legislativo affrettato, dove la consultazione pubblica sull'Omnibus Digitale si è conclusa appena un mese prima della pubblicazione del pacchetto. ETUCE avverte che questa spinta alla deregolamentazione fa parte di una più ampia tendenza globale di riduzione dello spazio civile e democratico e dell'autoritarismo. Il modello digitale europeo basato sui diritti umani deve essere difeso—non svuotato per soddisfare interessi aziendali ed esteri.

Jelmer Evers: "La proposta di oggi conferma che l'intenzione dell'UE non è la semplificazione—è la deregolamentazione, ed è pericolosa. Le proposte della Commissione smantellano le protezioni che mantengono sicure le nostre aule, i nostri dati privati e la nostra democrazia intatta. Non restiamo a guardare mentre le grandi aziende tecnologiche scrivono le regole per i sistemi educativi europei. Il Parlamento Europeo e il Consiglio devono respingere questo attacco e difendere l'interesse pubblico."